In un momento storico durante il quale il dibattito politico su cosa sia una famiglia tradizionale e cosa si possa definire amore è così confuso e desolante ci pensa Melita Cavallo, Presidente del Tribunale Minorile di Roma, a fare un po’ di ordine con la sua ultima opera letteraria.
‘Si Fa Presto A Dire Famiglia‘, edito Laterza, è il terzo libro scritto da Melita Cavallo, ed è lo strumento attraverso il quale quest’ultima – giudice minorile dal 1971, con esperienze a Milano e Napoli, presidente della Commissione adozioni internazionali per cinque anni e capo dipartimento della Giustizia minorile – ci restituisce un quadro delle “nuove” famiglie.
Tradizionali, allargate, gay, monoparentali: ogni combinazione è contemplata, basta che significhi amore e soprattutto rispetto per il bambino. Basti pensare che il suo impegno nel campo dell’affido e l’adozione (e le sue ultime sentenze) hanno sdoganato il tema tanto discusso della stepchild adottino. Inoltre non ha mai risparmiato dichiarazioni in favore delle famiglie omosessuali e dell’adozione da parte di persone dello stesso sesso.
Questo libro infatti offre un quadro veramente esaustivo, con quindici storie ed esperienze. Come dichiarato dall’autrice in una recente intervista:
La famiglia tradizionale non esiste più già da trent’anni. Abbiamo “le famiglie”: la famiglia ricomposta, ricostituita, di madri single, quella omosessuale. Se i genitori sono persone serene ed equilibrate, i bambini crescono bene anche nelle famiglie separate o ricomposte, non c’entra nulla la diversità, conta l’empatia che un genitore ha con suo figlio. Poi i bambini hanno tante risorse, alcuni ne hanno più di altri. Io li chiamo bambini resilienti, quelli che sono riusciti a costruire un rapporto significativo con un adulto: un vicino, un parente, un insegnante, una cuoca della casa famiglia a cui hanno dato e ricevuto fiducia e hanno così potuto superare le avversità.’